E' di questi giorni di fine 2009 la notizia che Ivano Fanini ha intenzione di far correre lo squalificato Eugenio Bani nei professionisti, portandolo all'estero dove la squalifica del Coni non ha validita'.
Fanini forse non si rende conto della fragilita' della situazione e dei problemi che la squalifica puo' portare in un ragazzo di appena 18 anni. Probabilmente in questo momento Bani avrebbe bisogno di persone che gli stiano vicino, che lo sorreggano, che lo aiutino a superare questo momento di difficolta'. Aggirare una sentenza, se pur una sentenza di esclusivo ambito sportivo, facendo correre Bani solo all'estero con ogni probabilita' non servira' a ridargli fiducia e morale, ma forse lo fara' sentire ancor di piu' diverso dai suoi compagni.
Non e' aggirando una sentenza che si risolvono i problemi, non e' cosi' che si diventa uomini. Se pur con le dovute proporzioni, questo fatto ci riporta alla mente a cio' che fu' fatto con Marco Pantani, quando il Pirata aveva bisogno di amicizie e supporto gli e' stato offerto un contratto miliardario. Con i soldi non ci si consola, i soldi non scaldano il cuore nei momenti di difficolta', un contratto tra i prof non vale una vita.
Osservando dall'esterno e senza pregiudizio, l'operazione di Fanini, come ci ha abituato da anni, ci appare come una delle tante campagne mediatiche, probabilmente allo scopo di convogliare l'attenzione su una squadra i cui risultati sportivi apparentemente faticano ad arrivare. Rimangono pero' alcuni quesiti aperti, ovvero quando le luci del palcoscenico si saranno spente chi stara' vicino a Bani? Chi trasformera' un ragazzo scottato da una delusione in un uomo capace di affrontare le difficolta'?
Riflettendo a voce alta, personalmente non credo che questa sia la strada migliore. Bani ha sbagliato ed e' giusto che sconti la sua squalifica. Potra' tornare a correre, mostrarci quanto vale davvero e passare professionista, ma per i meriti acquisiti sul campo, confrontandosi con i suoi coetanei e riabilitando il suo nome.
Queste poche righe sono per te, Eugenio. Il mio consiglio e' di ritornale alle corse nel giugno del 2011, cosi' nessuno potra' dirti che non hai pagato per quello che hai fatto. Sei ancora giovane e nei hai di strada davanti a te.
Con affetto, Stefano Masi
|